Nodulo tiroideo

La tiroide è una ghiandola endocrina situata nel collo, che produce due ormoni chiamati Tiroxina (T-4) e la Triodotironina (T-3), coinvolti nella regolazione di molte funzioni del metabolismo. Una delle patologie che più spesso coinvolge la tiroide è il “nodulo” continua

La tiroide è una ghiandola endocrina situata nel collo, che produce due ormoni chiamati Tiroxina (T-4) e la Triodotironina (T-3), coinvolti nella regolazione di molte funzioni del metabolismo.

Una delle patologie che più spesso coinvolge la tiroide è il “nodulo”. Il nodulo è una neoformazione tondeggiante che si sviluppa nella tiroide, può essere singolo o multiplo, può avere varie dimensioni e vario eco pattern, può essere benigno o maligno.

L’ecografia è sicuramente l’indagine principale per la diagnosi di nodulo tiroideo. Un individuo può sottoporsi alla ecografia della tiroide o più in generale del collo sia perché interessato da sintomi suggestivi per nodulo tiroideo sia per screening, ovvero per semplice controllo.

I sintomi che possono far pensare alla presenza di nodularità delle tiroide sono la comparsa di tumefazioni nella regione del collo, difficoltà ad ingoiare, raucedine. Questi sintomi compaiono, tuttavia, solo quando il nodulo abbia raggiunto dimensioni considerevoli e siano in numero elevato tale da determinare un ingrossamento della tiroide stessa. Una tiroide ingrossata viene chiamata “gozzo”. Il gozzo può essere uni nodulare o multi nodulare.

Il nodulo tiroideo in alcuni casi è di piccole dimensioni per cui asintomatico e viene identificato per caso, per esempio in corso di screening. In altri casi il nodulo è di dimensioni tali o da essere percepito alla palpazione o da causare sintomi.

L’ecografia di un nodulo deve fornire una serie di informazioni. Va tuttavia precisato che con la sola ecografia non è possibile raggiungere una diagnosi di benignità o malignità del nodulo con assoluta accuratezza, per la qual cosa è necessario l’esame citologico o istologico.

Oltre che le dimensioni, l’ecografista esperto di un nodulo deve indicare i margini; l’ecostruttura, che può essere solida, liquida o mista; la sede nell’ambito del parenchima tiroideo; il pattern vascolare (in base al quale esiste una classificazione); i rapporti con organi viciniori e in particolare con il vettore tracheale; presenza di linfonodi.

Per quanto nella maggior parte dei casi il nodulo tiroideo sia benigno, vi è una piccola percentuale di casi (stimata introno al 5%) in cui il nodulo può essere maligno.

Per tale motivo a seguito del riscontro mediante gli ultrasuoni di un nodulo, è buona norma eseguire ulteriori indagini, quali:

  • Dosaggi ormonali: TSH, FT3, FT4, calcitonina. Quest’ultimo utile nel sospetto di carcinoma midollare della tiroide
  • Dosaggio autoanticorpi, utili nella diagnosi di tiroiditi autoimmune
  • Tace risonanza magnetica del collo, particolarmente utile per valutare il grado di compressione sul vettore tracheale e il grado di immersione nel mediastino di eventuale gozzo
  • Scintigrafia tiroidea: consente di stabilire se il nodulo in questione sia caldo o freddo, ovvero funzionante o meno. Negli anni si è tuttavia vista che non vi è corrispondenza tra funzionalità e natura benigna o maligna.
  • L’agoaspiratodel nodulo. È l’esame che con maggiore attendibilità consente di stabilire la natura del nodulo. Sotto guida ecografica ogni nodulo superiore al centimetro andrebbe analizzato per escludere natura maligna del nodulo stesso. La guida ecografica consente all’operatore di centrare il nodulo in questione con minimo rischio e massima precisione.

 

Il nodulo tiroideo in genere se benigno non richiede alcun trattamento, ma solo monitoraggio clinico, laboratoristico ed ecografico nel tempo, a discerzione dell’endocrinologo di fiducia.

In caso invece di nodulo maligno, è necessaria l’asportazione di parte o di tutta la tiroide con successiva valutazione oncologica per cicli di chemioterapia, radioterapia e terapia radiometabolica.

Leave a Reply