Nei primi anni di impiego degli ultrasuoni in ambito biomedico si riteneva che questi non potessero essere d’aiuto nello studio delle anse intestinali, a causa della peristalsi e del contenuto gassoso delle anse stesse.
Successivamente, grazie al miglioramento delle attrezzature e all’affinamento degli operatori, anche l’ecografia ha iniziato ad avere un suo ruolo nella diagnosi e nel monitoraggio delle patologie che interessano il canale alimentare soprattutto le malattie infiammatorie croniche dell’intestino. Recenti studi hanno difatti confermato che l’ecografia può evidenziare in modo accurato, sensibile e non invasivo, segni suggestivi per infiammazione primo fra tutti l’ispessimento della parete.
L’ecografia delle anse intestinali richiede una esplorazione di tutti i segmenti evidenziabili dell’intestino (con particolare attenzione all’ultima ansa ileale, individuabile in fossa iliaca destra) mediante la sonda convex (ma talvolta anche con la lineare). Sono richiesti il digiuno di sei ore ed una dieta priva di scorie nei giorni precedenti l’esame, per ridurre il meteorismo intestinale.
Ciascun segmento deve essere analizzato sia con scansioni longitudinali che trasversali, applicando una adeguata compressione finalizzata a separare le anse fra loro.
A completamento dell’esame è bene valutare anche la vascolarizzazione delle anse mediante il modulo Doppler.
Di recente l’introduzione dei mezzi di contrasto ha consentito di ottenere informazioni ancora più precise riguardo la vascolarizzazione delle anse in corso di flogosi cronica.
Al di la di ogni eccessiva speculazione che finirebbe per svilire il ruolo dell’ecografia, molteplici autori hanno dimostrato che gli ultrasuoni possono essere utile a studiare le anse intestinale soprattutto quando queste sono interessate da alcune patologie come le malattie infiammatorie croniche.
Malattie infiammatorie croniche intestinali
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) sono un gruppo di malattie che colpiscono l’intestino caratterizzate da una infiammazione cronica della parete che riconoscono una genesi immunitaria secondo meccanismi non ben chiariti. Le due malattie più importanti sono la colite ulcerosa (CU) e il morbo di Crohn (MC). Le due patologie si differenziano per molteplici aspetti. La CU interessa solo il grosso intestino in modo cotino partendo dal retto mentre il MC puo interessare tutto lo spessore della parete in modo discontinuo tutto il canale alimentare dalla bocca al retto. Anche da un punto di visto istologico le due patologie si differenziano: nella CU la mucosa del colon presenta infiammazione che va dalla congestione alla formazione di ascessi ed ulcerazioni; nel MC il reperto caratteristico è il granuloma. Clinicamente si caratterizzano per sanguinamento (piu frequente nella CU), alterazioni dell’alvo, dolore addominale, calo di peso.
Gli esami diagnostici che consentono di fare diagnosi sono ovviamente la colonscopia (per lo studio del grosso intestino) e la TC del intestino tenue.
Recentemente anche l’ecografia grazie al miglioramento delle apparecchiature consente di ottenere informazioni utili. In particolare oggi con l’ecografia si puo definire sia l’aspetto normale delle pareti intestinali che l’ispessimento della parete stessa, espressione di patologia, caratterizzato da un aspetto definito “a coccarda” nelle scansioni trasversali o “a sandwich” nelle scansioni longitudinali.
In particolare i segni ecografici rilevabili in corso di morbo di Crohn sono:
- ispessimento della parete (aumento di spessore >3 mm) con aspetti a coccarda
- perdita della normale stratificazione parietale
- ridotta peristalsi e ridotta compressibilità
- riscontro di ipertrofia del mesentere e presenza di linfonodi
- riscontro di ascessi (dall’aspetto ecografico variabile a seconda dello stadio evolutivo) e fistole (immagini serpiginose ipoecogene)
- incremento del flusso ematico nel contesto della parete intestinale documentabile con il colorDoppler e con l’impiego dei mezzi di contrasto (CEUS)
Va chiarito che il segno più facilmente identificabile ovvero l’ispessimento parietale non è patognomonico del MC potendosi riscontrare anche in altre flogosi croniche come la CU, la colite ischemica e la colite attinica per citare le più frequenti nonché nei tumori
Segni ecografici di CU sono:
- ispessimento parietale uniforme
- restringimento del lume
- marcato meteorismo intestinale
- assenza di peristalsi
- incremento della vascolarizzazione delle anse