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I reni sono tra gli organi meglio valutabile con gli ultrasuoni, non solo in senso tradizionale, ma anche attraverso il color Doppler e l’ausilio del mezzo di contrasto.
I reni per la loro posizione possono essere studiati in diverse scansioni e decubiti
La sonda utilizzata è la sonda convex con frequenze da 3.5 MHz.
Oltre alla valutazione morfologica per i reni è fondamentale anche la valutazione color Doppler che consente attraverso la misurazione dell’indice di resistenza renale di identificare stenosi dell’arteria renale, entità nosografia talvolta causa spesso misconosciuta di ipertensione arteriosa resistente ai farmaci.
L’ecografista deve prima di tutto studiare e quindi descrivere minuziosamente i parametri morfologici del rene, ovvero:
- La posizione. In taluni casi è possibile descrivere alcune varianti che tuttavia non sono patologiche come un rene ptosico ovvero un rene “sceso” più giù rispetto alla sede abituale.
- Dimensioni. Il parametro più facilmente identificabile è il diametro longitudinale (valore normale 104 mm circa). Anomalie delle dimensioni possono descriversi in diverse malattie. Per esempio in caso di insufficienza renale cronica le dimensioni si andranno progressivamente riducendo. In caso di infezioni invece si registrerà un incremento volumetrico del rene interessato
- La forma. Abitualmente i reni hanno forma ellissoidale ma sono descritte anche in tal caso talune varianti morfologiche come presenza di lobature, rene a dromedario, rene a ferro di cavallo (i due reni sono fusi fra loro), etc.
La peculiarità del rene è la sua costituzione di due componenti: corticale (parte periferica) e midollare. Il bravo ecografista deve sempre indicare il grado di differenziazione cortico midollare: una attenuazione della normale differenziazione cortico – midollare si osserverà in molte nefropatie mediche e talvolta in persone in età avanzata.
Ancora una buona ecografia non può prescindere dallo studio del seno pielico e dell’ilo renale.
Infine sarebbe buona norma indipendentemente dal motivo che abbia indotto l’esame , misurare l’indice di resistenza renale dei vasi intrarenali attraverso l’ausilio del color Doppler.
Le patologie che possono essere adeguatamente studiate con gli ultrasuoni sono:
- Idronefrosi. Consiste nella dilatazione delle vie urinarie che può essere di grado lieve, moderata, severa. Le cause di dilatazione in genere sono ostruttive: intrinseche (calcoli) oppure estrinseche (compressioni da parte per esempio di neoplasie). Non va dimenticato che talvolta una dilatazione (soprattutto di grado lieve) può essere dovuta all’eccessivo riempimento idropinico vescicale richiesto al paziente come condizione necessaria allo studio della vescica e delle vie urinarie stesse.
- Calcolosi. Con gli ultrasuoni è possibile dimostrare calcoli fino a 3-4 mm
- Pielonefriti e ascessi. Si tratta di patologie di tipo infettivo che possono indurre talune alterazioni identificabili con gli ultrasuoni come alterazioni delle dimensioni, alterazioni ecostrutturali, etc.
- Neoformazioni. Le neoformazioni renali più frequenti sono le cisti, ovvero formazioni a contenuto liquido variabili per dimensioni e posizione, che appaiono anecoiche agli ultrasuoni. In genere reperto benigno per quanto possono andare incontro a complicanze come emorragia ed infezioni. Spesso possono essere più di una fino a delineare la condizione di rene multicistico, che va differenziata dal rene policistico, condizione dalla prognosi e decorso ben più grave. Altra neoformazione benigna che spesso coinvolge il rene è l’angioma, tumore che appare agli ultrasuoni al contrario della cisti, come formazione iperecoica. Acconto ai tumori benigni vi sono poi i tumori maligni i quali possono presentare quadro ecografico estremamente proteiforme. Molto utile è l’ausilio del mezzo di contrasto che spesso consente all’ ecografista di fare diagnosi differenziale tra neoplasia maligna e benigna.
- Insufficienza renale. Anche in questo caso gli ultrasuoni sono di grande utilità non solo per una valutazione della insufficienza renale stessa quanto anche per una valutazione e identificazione della cause. Caratteristiche ecografiche della insufficienza renale sono la riduzione delle dimensioni, l’alterazione della morfologia, l’asimmetria dei due reni, l’ecogenictà parenchimale che si modifica con alterazione della differenziazione cortico midollare, identificazione di idronefrosi.
- Stenosi dell’arteria renale. Trattasi di una condizione per la quale si verifica ipertensione arteriosa spesso resistente ai comuni farmaci anti ipertensivanti. Per identificarla o si procede alla misurazione di taluni parametri direttamente a livello delle arterie renali quando nascono dall’aorta addominale, o altrimenti in alternativa di procede alla misurazione dell’indice di resistenza renale delle arteriose renali parenchimali, quest’ultima misurazione molto più agevole e ugualmente precisa.
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